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”MAURO TODISCO” UNO DEI PIONIERI DELLA RADIO E TV LOCALE ITALIANA -1976-

MAURO TODISCO
MIO PADRE
Mi ritrovo un foglio bianco, da carpire per ogni passo che hai solcato nel tuo tempo, mi ci vorrebbe un libro per raccontare la tua grande avventura chiamata vita; hai segnato il tempo lasciandoci un vuoto paragonabile ad un grande cratere.
Era il 25 luglio del 1944,
quando da una semplice famiglia di contadini nasceva un bimbo pieno d’entusiasmo sin d’allora; mio padre figlio di un tempo segnato dal secondo conflitto mondiale, quando non c’era nulla e la profonda poverta’ regnava sovrana, poco tempo e poca possibilita’ per
studiare, ma lui amava la storia, bisognava lavorare, aveva solo 9 anni quando iniziò a
lavorare come lavapiatti e rientrava a casa a notte fonda, era la vita del tempo, dove si
mangiava pane e pane e la vita andava; aveva 16 anni quando ando’ a lavorare come muratore a Milano, chiese dei soldi in prestito a suo padre e mi raccontava che mangiava pane e fichi secchi che la madre gli aveva dato nel caso non avesse nulla da mangiare, comunque non si sentiva portato per quel mestiere, difatti rientro’ e racimolo’ il prestito avuto da suo padre e restitui’ i soldi avuti, con l’aiuto di un vicino di casa imparo’ a
suonare la chitarra, amava la musica e amava scrivere canzoni, voglio ricordare la sua
prima incisione “andiamo nei cieli”; durante il servizio di leva a Vercelli cantava nelle sale ed una volta si esibi’ anche alla Scala di Milano, poco dopo iniziò da subito a lavorare come operaio presso il calzaturificio Giannini e poi di seguito si industrio’ con la vendita di dischi per le vie delle citta’ con l’appoggio e il sostegno dell’allora galleria di dischi di Giuseppe Cassatella il quale aveva molta fiducia in lui.
Nel frattempo conobbe mia madre Carmela,da allora nacque il grande amore che lo ha accompagnato per tutta la vita; andando avanti si spingeva sempre oltre e inizio’ l’avventura della creazione di stampi in gomma, realizzando opere murarie grazie a ingegnosi composti chimici realizzati da lui. Il bisogno di reinventarsi non lo ha mai abbandonato, poco dopo inizio’ la sua avventura da venditore ambulante per le piazze della puglia, per questa circostanza mi diceva sempre che lui non vendeva prodotti ma la buona educazione ed infatti era il battitore che riscuoteva le vendite piu’ alte; dopo questa esperienza inizio’ l’avventura della sua vita, quella della comunicazione radiofonica, era il 1976, l’era della caduta del monopolio della rai e l’avvento della liberta’ anche attraverso le radio libere.
Fondo’ radio studio 5, iniziarono le interminabili trasmissioni dove la gente pullulava nell’ascolto e nella partecipazione, era una grande novita’, difficile e molto avventurosa ma lui ha sempre creduto in tutto questo nonostante le difficolta’, nel 1978 volle andare oltre e
fondare anche tele radio libera studio 5, in questo contesto si realizzavano talk show di intrattenimento e dirette che coinvolgevano direttamente i cittadini, un grande strumento di
comunicazione che lo ha portato a confrontarsi con dinamiche tecnologiche e non solo ma anche in ogni ordine e grado; una comunicazione amica e vicina ai cittadini, in piu’
occasioni il suo mezzo d’informazione ha salvato la vita a molte persone da gesti estremi, perche’ nessuno doveva sentirsi solo.
Nel 1980 ci fu’ un terribile terremoto e lui subito si industrio’ per la raccolta di beni di prima necessita’ e porto a Lione 5 camion pieni di merci in aiuto ai terremotati, ma in tutto questo la musica era sempre la sua protagonista, organizzando molte manifestazioni canore in piazza con dirette televisive, aveva nel
sangue il prodigio della comunicazione in ogni sua sfumatura; il 5 febbraio 1986 fu’ colpito gravemente da un ischemia celebrale che lo paralizzo’ per tutto il lato destro obbligandolo a rimanere a letto in ospedale, i medici dicevano che solo un miracolo lo poteva salvare in quanto una vena importante nel cervello era compromessa, dopo di che’ accadde l’impossibile, mi raccontava sempre che una notte alle 02.00 gli andarono a fare
visita i santi medici COSMA E DAMIANO e che uno dei due gli disse: “e tu cosa ci fai qua?”
Mentre l’altro gli passava la mano sul corpo, dopo questo incontro, la mattina alle 06.00 gli infermieri e i medici increduli lo videro alzarsi e che si sentiva meglio, dopo questo episodio mio padre Mauro ha avuto una grande rinascita una svolta in ogni cosa che facesse, come se qualcuno lo guidasse nel suo cammino, una sorta di benedizione alla vita; poco dopo negli anni 90 fondo’ TV ofanto,(tra le sue numerose battaglie devo ricordare quella dell’istituzione della sesta provincia pugliese, le sue emittenti erano puntualmente impegnate ovunque su questo argomento sia a Roma o qui in zona e sia negli studi televisi), completando cosi’ il disegno della sua meravigliosa avventura; aveva scelto un percorso di vita molto scomodo, quello della comunicazione, delle radio e tv locali fortemente osteggiate dallo stato perche’ testimoni di grande espressioni di liberta’,
dopo tanti sacrifici, riusci’ a realizzare il suo grande sogno una sede per le sue creature,
“radio studio 5″,” studio5″, e “tv ofanto”, realizzò La tenuta di Annibale, una struttura unica nella sua architettura perche’ immaginata e realizzata da lui; sempre in prima linea a combattere contro un sistema ostruzionistico e di chiusura.
Ma la sua ultima grande
battaglia e’ iniziata in questi ultimi 5 anni, qui lo stato ha creato condizioni disagevoli per il nostro settore in tutta italia, lotte giudiziarie e vincoli al fine di mettere in ginocchio il settore, la vita di mio padre al servizio della comunicazione, mi ha fatto rendere conto che
non ha mai pensato a se stesso, ma aveva sempre il cuore rivolto verso gli altri, fino alla
fine il suo ultimo pensiero per la battaglia per la rinascita della tv locale.
E Eravamo insieme “come sempre” la sera del 2 maggio a parlare con altre tv sui ricorsi e appelli da fare affinche’ si ripristinasse nuovamente il tutto, poco dopo ando’ via, poi mi fece l’ultima
telefonata e non l’ho piu sentito, avevamo appuntamento la mattina alle 07.45, era sempre puntuale, ma quella mattina non lo trovai e aveva il tel spento, feci una corsa per sollecitarlo ad uscire ma di la’ a poco la triste scoperta era a letto in semi-coma.
Gli unici organi che muoveva erano le mani che mi stringeva forte e poi la corsa veloce in
autoambulanza in ospedale, sono stata con lui in ospedale quel giorno e in pochi istanti
che mi erano concessi gli ho detto forse tutto quello che dovevo dirgli e lui era talmente compiaciuto che mi ha stretto la mano come non mai, sono stati gli ultimi istanti di vita
insieme che ho condiviso con mio padre, al quale devo tutto anche quella che sono oggi, ha combattuto fino al giorno successivo, quando purtroppo poi alle 15.00 ci ha detto Addio,ma per me e’ solo un arrivederci nella materia perche’ nello spirito tu vivi in me e nei cuori di chi ti ha amato e ti ama ancora e come ultimo suo atto di generosita’ e umanita’, in vita si era espresso per la donazione degli organi e le sue cornee hanno dato luce ad altre due persone.
Questo era mio padre un uomo semplice dotato di una straordinaria intelligenza,determinazione e dal cuore grande. Le sue ultime parole al telefono la sera del 2 maggio 2022: scusami se ti disturbo, allora ci vediamo domani mattina alle 08,45, buona notte.
Quello era il suo addio e non lo sapevamo, un altro insegnamento che mi ha lasciato e’ che
non abbiamo tempo, nessuno sa come e quando sara’ la nostra ultima volta per questo
amatevi, perdonate chiedete scusa, vivete per volere il bene perche’ cio’ che rimane sono le impronte che lasciamo il resto e’ nullita’.Sabina Annamaria Todisco

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